Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge costituisce una cosiddetta legge-provvedimento, in ottemperanza comunque ai limiti imposti dalla Comunità europea, diretta a sviluppare nel migliore dei modi il tessuto economico produttivo della città di Catanzaro, capoluogo della regione Calabria.
      La città di Catanzaro presenta un elevato tasso di disoccupazione e un'economia non pienamente sviluppata che necessita, a mio avviso, di contributi, sotto forma di benefìci fiscali per le aziende che investono sul territorio e di premi per le aziende che assumono lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, purché i lavoratori siano residenti nel comune di Catanzaro o nella provincia.
      Gli strumenti previsti per consentire il migliore sviluppo dell'economia ripropongono nella sostanza la riedizione della cosiddetta «legge Tremonti-bis» (legge n. 383 del 2001), con benefìci fiscali sugli utili reinvestiti, che ha dato enormi «frutti» in termini di sviluppo della media e piccola impresa; sono inoltre previsti benefìci economici per le imprese che assumono regolarmente i lavoratori, dimostrando di voler eliminare il fenomeno del cosiddetto «caporalato», ovvero l'utilizzo di personale senza contratto, soprattutto donne, tanto diffuso nelle zone meridionali del nostro Paese, che ha generato e genera gravi forme di sfruttamento ed elementi distorsivi nel mercato del lavoro.
      Catanzaro, spesso oggetto di spoliazioni ingiustificate di uffici che, in ogni regione, per prassi consolidate, oltreché per obiettive ragioni di opportunità istituzionale, risultano ubicati nella città capoluogo, dovrà perciò essere, a norma di legge, sede degli uffici periferici di rango regionale dell'amministrazione statale, oltreché delle direzioni di equivalente livello della pubblica amministrazione regionale.

 

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      Si vuole, infatti, con la presente proposta di legge, avviare una meditata azione politica a difesa della città che offre enormi potenzialità e della cittadinanza, soprattutto dei più giovani, che hanno voglia di agire, e che non vogliono più essere costretti ad emigrare al nord del Paese, offrendo loro la prospettiva di un futuro più «roseo» nella terra di origine, che la gente calabrese ama profondamente, insieme alle sue tradizioni.
      La presente proposta di legge ha, quindi, l'obiettivo di migliorare la qualità della vita per gli abitanti di Catanzaro e della provincia, prevedendo opportunità nuove di lavoro e di sviluppo, nonché indubbi vantaggi derivanti dall'attuazione delle disposizioni in essa contenute, partendo dal presupposto che tali norme siano effettivamente uno strumento essenziale per promuovere l'economia di Catanzaro e della regione, scarsamente prese in considerazione negli anni passati e troppo a lungo, anzi, utilizzate solo ed esclusivamente come «serbatoio di voti» dai politici locali.
      Ma il sud offre enormi potenzialità!
      Si pensi, ad esempio, al turismo: le coste calabresi sono tra le più visitate dal turismo locale, nazionale, europeo e internazionale, anche se inadeguate strutture e vie di comunicazione insufficienti od obsolete limitano la capacità attrattiva della regione per coloro che intendono soggiornarvi.
      Non a caso l'iniziativa legislativa proposta richiama una forte attenzione istituzionale sulla vasta comunità di Catanzaro Lido, per promuoverne lo sviluppo turistico e commerciale; incentiva l'adeguamento delle vie di comunicazione locali e tende a garantire un valido aiuto agli imprenditori, oltre che un forte sostegno alle aziende per lo sviluppo delle loro attività; inoltre - punti sicuramente qualificanti della proposta di legge - prevede un maggiore accesso all'edilizia residenziale pubblica per i residenti nel comune di Catanzaro o la possibilità d'investimento per la riqualificazione urbana di realtà degradate sotto il profilo urbanistico e sociale; esalta, inoltre, l'obiettivo di educazione dei nostri giovani alla legalità, in sintonia con un comune sentire del territorio che da molti anni, con l'aiuto delle Forze dell'ordine, sta cercando di eliminare il fenomeno della 'ndrangheta.
      Oggi, grazie anche ad una coraggiosa presa di posizione della società civile - ne siamo convinti - il fenomeno della criminalità potrà ridimensionarsi, a tutto vantaggio dello sviluppo economico dell'intera regione e di una migliore vivibilità al suo interno.
      La proposta di legge si compone di nove articoli.
      L'articolo 1 istituisce, nel comune di Catanzaro, in quanto capoluogo di regione, gli uffici regionali periferici dell'amministrazione dello Stato, ivi compresi i comandi regionali del Corpo della guardia di finanza, dell'Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dell'amministrazione regionale.
      L'articolo 2 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, due fondi: uno per gli interventi in conto capitale, l'altro per l'elargizione dei benefìci alle imprese, in ottemperanza al Trattato istitutivo della Comunità europea che prevede appositi aiuti per riequilibrare economicamente e socialmente i territori svantaggiati.
      L'articolo 3 disciplina l'intervento del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). L'articolo 4 prevede uno specifico accordo di programma finalizzato agli interventi strutturali nella provincia e nella città di Catanzaro, nonché il sostegno delle attività industriali presenti nel territorio. L'articolo 5 prevede i benefìci fiscali alle imprese, l'articolo 6 i benefìci per l'assunzione di nuovi lavoratori. I benefìci sono prioritariamente destinati alle imprese che impiegano fino a trenta dipendenti, ma possono essere estesi a quelle di dimensioni maggiori ai sensi dell'articolo 7. L'articolo 8 contempla la costruzione di nuovi edifici di edilizia residenziale pubblica o il recupero di strutture degradate. L'articolo 9 è dedicato alla cultura della legalità. L'articolo 10 prevede la relativa copertura finanziaria.
 

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      L'auspicio è quello di avviare, con questa proposta di legge, un percorso concreto di riforme economiche e sociali per la città di Catanzaro e per la sua provincia, spesso trascurate dall'azione politica e amministrativa, nonché di offrire nuove opportunità alle aziende che investiranno nel settore e, soprattutto, ai giovani che desiderano entrare nel mondo del lavoro.
      Catanzaro non potrà che beneficiare di questi interventi concepiti ed elaborati per creare nuova ricchezza legale e nuove occasioni di lavoro.
      D'altronde, l'utilizzo degli strumenti economici previsti obbedisce pienamente alle richieste della Comunità europea e la partecipazione degli enti locali e della regione Calabria all'accordo di programma sarà utile per indirizzare i benefìci economici al miglioramento del tessuto produttivo della città di Catanzaro e della sua provincia.
      La presente proposta di legge, se approvata, potrà offrire nuove e concrete opportunità e prospettive di sviluppo, attraverso un'azione politica rinnovata nella concezione e nel metodo.
 

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